Titolo:
Il Barone rampante
Genere:
Romanzo
Anno di pubblicazione:
1^ edizione: 1957, edizione letta: 1993 (10^ edizione)
Ambientato in un paesino immaginario della riviera ligure in cui aveva abitato. Ombrosa, rappresenta come tema centrale la visione dell’autore, poco incline a giudizi e opinioni ottusi e assoluti, che però si dimostrerà un abile cronista. I personaggi del romanzo sono: il barone Cosimo Piovasco (nobile che vive sugli alberi come un selvaggio, ma non più di tanto), suo fratello Biagio (il narratore della storia), la sorella Battista (causa della lite delle lumache per cui Cosimo abbandona il terreno per salire sulle piante), la generalessa (madre di Cosimo, che morirà avendo al capezzale i suoi due figli maschi, Cosimo e Biagio, che si prendono cura di lei e la distraggono dal dolore facendole vedere delle bolle di sapone), il padre di Cosimo il barone Arminio Piovasco di Rondò, la nobile Sofonisba Viola Violante d’Ondariva (detta la Sinforosa, bellissima smorfiosetta che si “impossessa” del suo cuore fin dalla più tenera età, che alimenta il suo rapporto amoroso con Cosimo ingelosendolo e non preoccupandosi della reputazione che ne deriva presso le corti europee), i suoi due spasimanti, valorosi e coraggiosi guerrieri, ma zuccherosi e ridicoli come pretendenti, il cane Ottimo Massimo (bassotto dell’infanzia di Viola e inseparabile compagno di caccia), il brigante Gian dei Brughi (che Cosimo inizia ai piaceri della lettura), l’abate tutore Fauchelafleur morto in carcere,il Cavalier Avvocato Enea Silvio Carrega fratello illegittimo del padre di Cosimo, amministratore dei beni di casa Rondò, esperto di idraulica, morto decapitato dai pirati turchi a cui faceva da complice, e morendo invocherà senza sosta il nome di ‘Zaira’, che successivamente Cosimo immagina possa essere una moglie avuta in territorio turco, o una figlia illegittima, strappatale con crudeltà, il conte d’Estomac (fidanzato di Battista), i ladruncoli di frutta e le truppe francesi, austriache, Napoleone, lo Zar di Russia.
Il romanzo è narrato da Biagio, fratello minore del protagonista, ed è la storia di un giovane barone, Cosimo Piovasco di Rondò, primogenito di una famiglia della bassa nobiltà.
Il fatto principale è rappresentato da un futile litigio avvenuto il 15 giugno 1767 nella tenuta di Ombrosa a causa di un piatto di lumache non accettate da Cosimo che per protesta salirà sugli alberi del giardino di casa per non scenderne mai più.Riguardo questo evento, il padre non se ne interesserà, la madre lo aiuterà,appoggiandolo, e così farà il fratello Biagio.
Dopo il litigio, e le infinite minacce di botte e frustate del padre, la vita del protagonista si svolgerà sempre sugli alberi, prima nel giardino di famiglia e, in seguito, nei boschi del circondario, inframezzata da parentesi in terre lontane seppur collegate per «via vegetale» alla tenuta del barone. La vita di Cosimo sarà piena di eventi, a partire dalle scorribande con i ladruncoli di frutta fino ad arrivare alle giornate trascorse a caccia o assorto nella lettura. Nella vita del barone non mancheranno delle relazioni amorose, infatti durante i suoi viaggi Cosimo conoscerà ad Olivabassa, un paesino confinante con Ombrosa, degli esiliati spagnoli e si innamorerà di Ursula che però, terminato l’esilio, ritornerà in Spagna mettendo fine alla loro storia.
La sua fama si diffonde con rapidità e toni impensabili per l’epoca d’ambientazione del racconto. Se all’inizio Cosimo diviene famoso come fenomeno da baraccone e la sua famiglia quasi se ne vergogna, in seguito interagisce anche con personaggi come Diderot, Rousseau, Napoleone e lo Zar di Russia.
Il ritorno di Viola, probabilmente lo fa riflettere, fa esplodere un sentimento reciproco in realtà sempre esistito, che si concluderà tristemente per una serie di equivoci e cose non dette. Quello tra i due è un amore fortissimo, ma in qualche modo distruttivo per entrambi, costellato da litigi furibondi e da riconciliazioni, da fughe e da ritorni. Nonostante poi la relazione termini, l’amore non cesserà mai e dal momento della separazione il barone di Rondò non sarà più lo stesso. Cosimo ormai malato e moribondo viene assistito dall’intera comunità di Ombrosa, ma agli inviti e alle preghiere di abbandonare gli alberi egli si rifiuta sempre in maniera categorica. Un giorno sorprendendo tutti si arrampica sulla cima di un albero altissimo e si aggrappa ad una mongolfiera di passaggio. Così, senza tradire il suo intento di non rimettere più piede sulla terra, scompare nel cielo.